Psicofarmaci : Si o No ?

psicofarmaciGli psicofarmaci sono farmaci che contengono sostanze psicotrope, in grado di agire sul sistema nervoso. Gli psicofarmaci, vanno usati solo se strettamente necessario, se i sintomi sono gravi e se a prescriverli ci pensa uno Psichiatra, un Neuropsichiatra o un Neurologo di cui si ha fiducia. E' importante la relazione col medico, che deve puntare sulla trasparenza. Gli piscofarmaci sono indispensabili per attenuare i sintomi più disturbanti (deliri, allucinazioni, depressione maggiore, agitazione); possono aiutare, e tanto, la persona che soffre, a recuperare le abilità sociali ma non risolvono le cause del proprio malessere psicologico, per cui vanno sempre associati alla psicoterapia.

In caso di prescrizione, è giusto che la persona venga informata su diagnosi, prognosi e possibili effetti collaterali. Per una buona risposta terapeutica è importante ottenere il consenso del paziente. Se il paziente non aderisce alla terapia secondo modalità, tempi e dosi non avrà ottimi risultati. I pazienti possono commettere vari tipi di errore in relazione all'assunzione di uno schema terapeutico, soprattutto se, come dicevo pocanzi, non si instaura quella fiducia necessaria col medico di riferimento.

Un trattamento psicofarmacologico diventa obbligatorio quando la persona rifiuta ogni trattamento, perchè è in uno stato confusionale che lo rende pericoloso, per sè e per gli altri. Si parla in questo caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

Esistono 5 grandi categorie di psicofarmaci:

A) Neurolettici o "antipsicotici classici" detti anche "tipici" o di vecchia generazione bloccano i recettori dopaminergici al livello del sistema nervoso centrale. Secondo l'ipotesi classica un iperattività della dopamina gioca un ruolo molto importante nella patogenesi dei sintomi positvi (deliri, allucinazioni, eccitamento psicomotorio). Purtroppo il loro effetto è scarso o nullo sui sintomi negativi (appiattimento affettivo, impoverimento ideativo). Ottimi per le fasi acute, buoni nella prevenzione delle ricadute possono avere purtroppo scomodi effetti collaterali quali tremori e tesioni muscolari, effetti extrapiramidali.

B) Antipsicotici atipici o di "nuova generazione" hanno grande efficacia antipsicotica ma minimi o nulli effetti collaterali di tipo extrapiramidale. Maggiormente efficaci nel trattamento dei cosidetti sintomi negativi e possono agire su alcune anomalie del comportamento, sul controllo degli impulsi e sulle difficoltà di tipo neurocognitivo.Tra i possibili effetti collaterali vanno segnalate l'eiaculazione retrograda o la mancata eiaculazione.

C) Antidepressivi ( triciclici e di seconda generazione) bloccano la ricaptazione dei neurotrasmettitori monoaminergici, che non potendo essere ricatturati restano disponibili nello spazio presinaptico. Il blocco della ricaptazione si traduce in un potenziamento della trasmissione della trasmissione della serotonina e della noradrenalina. Se correttamente somministrati, i triciclici risultano molto efficaci nel trattamento della depressione. Vengono utilizzati con efficacia nella pratica clinica anche per trattare i disturbi d'ansia (compreso il disturbo ossessivo compulsivo, le fobie, il disturbo di panico), la bulimia, l'enuresi notturna, il disturbo da deficit di attenzione. Tra i possibili effetti collaterali vanno ricordati sedazione, secchezza delle fauci, annebbiamento visivo, difficoltà a urinare, aumento della sudorazione, disturbi sessuali quali impotenza, anorgasmia o ritardata eiaculazione. L'uso di triclici dovrebbe essere evitato in individui con disturbi cardiaci. Anche gli Inibitori delle monoaminoossidasi inibendo la "deaminazione ossidativa" delle monoamine potenziano la disponibilità della neurotrasmissione serotoninergica e noradrenergica a livello sinaptico. Sono farmaci di seconda scelta a causa della loro minore efficacia e per la pericolosità degli effetti collaterali dovuti all'associazione con alcuni alimenti (formaggio, carne e pesci conservati, fichi secchi, vino rosso et al.).

D) Le benzodiazepine, sono i farmaci di maggior impiego in tutto il modo, tanto che in alcuni casi si può parlare di vero e proprio abuso. le ragioni principali dell'enorme diffusione sono da ricercare nella loro efficacia nel diminuire i sintomi dell'ansia e dell'insonnia a fronte di limitati e non gravi effetti collaterali. Questi farmaci potenziano l'effeto del GABA, il più importante e diffuso neurotrasmettitore inibitorio del Sistema Nervoso Cantrale. Tipici effetti collaterali sono sedazione e sonnolenza, diminuzione di libido e aumento di peso corporeo. Il maggior problema è il possibile sviluppo di dipendenza. Pericolosa è infine l'assunzione di questi farmaci in associazione con alcol.

E) I sali di litio vengono utilizzati per il loro indiscusso effetto antimaniacale e per la loro capacità di prevenire le ricadute maniacali e depressive, tipiche dei disturbi dell'umore. Il litio è un farmaco sicuro se usato correttamente: la sua somministrazione deve essere preceduta da esami ematochimici di funzionalità renale, tiroidea, cardiaca e accompagnata da peridodici controlli del livello plasmatico dei sali.

La farmacoterapia agisce lentamente (anche dopo 2-3 settimane) e non va mai modificata senza il consiglio del medico. Gravissimo è l'errore di dimuire o sospenderne la somministrazione appena vi è un accenno di miglioramento. E' giusto che la persona sia correttamente informata su diagnosi, terapia, ed effetti collaterali.

 
Dott. Fantasia Roberto, Psicologo Psicoterapeuta a San Severo e Foggia
 

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