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psicofarmaciGli psicofarmaci sono farmaci che contengono sostanze psicotrope, in grado di agire sul sistema nervoso. Gli psicofarmaci, vanno usati solo se strettamente necessario, se i sintomi sono gravi e se a prescriverli ci pensa uno Psichiatra, un Neuropsichiatra o un Neurologo di cui si ha fiducia. E' importante la relazione col medico, che deve puntare sulla trasparenza. Gli piscofarmaci sono indispensabili per attenuare i sintomi più disturbanti (deliri, allucinazioni, depressione maggiore, agitazione); possono aiutare, e tanto, la persona che soffre, a recuperare le abilità sociali ma non risolvono le cause del proprio malessere psicologico, per cui vanno sempre associati alla psicoterapia.

In caso di prescrizione, è giusto che la persona venga informata su diagnosi, prognosi e possibili effetti collaterali. Per una buona risposta terapeutica è importante ottenere il consenso del paziente. Se il paziente non aderisce alla terapia secondo modalità, tempi e dosi non avrà ottimi risultati. I pazienti possono commettere vari tipi di errore in relazione all'assunzione di uno schema terapeutico, soprattutto se, come dicevo pocanzi, non si instaura quella fiducia necessaria col medico di riferimento.

Un trattamento psicofarmacologico diventa obbligatorio quando la persona rifiuta ogni trattamento, perchè è in uno stato confusionale che lo rende pericoloso, per sè e per gli altri. Si parla in questo caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

La parte bambino dell'Io è dove è racchiusa la spontaneità e l'emotività. Il Bambino racchiude tutte quelle esperienze, quei comportamenti che noi mettemmo in atto nella nostra infanzia. Quando sono nel Bambino io mi comporto non come un bambino in generale, ma come io mi comportavo quando ero bambino.

Il Bambino si divide in adattato e naturale, che ha i suoi positivi e negativi come il Genitore. Il Bambino adattato è obbediente, buono, docile, è sotto il controllo del Genitore interiore. Il Bambino naturale è spontaneo, allegro, non è controllato dal Genitore interiore. I positivi e i negativi sono il Bambino Adattato positivo, che accetta le regole, collabora e agisce per farsi accettare, e quello negativo che si sottomette alle regole, si compiange e subisce per farsi accettare.

Bambino Ribelle positivo, che ha spirito d'iniziativa, e quello negativo che è sempre contrario per principio.

Bambino Libero positivo, che si esprime in tutto liberamente, mostrandosi apertamente, e quello negativo che ha paura ad esporsi ed esprimersi, è intimidito e si isola.

 

La parte adulta è la parte razionale di tutti noi, dove si elaborano le informazioni. L'Adulto esamina la situazione e valuta di conseguenza, effettuando un "calcolo di probabilità". Se, ad esempio, devo attraversare la strada, il mio Adulto mi deve dire che ci sono buone probabilità che non mi investano. E' da notare che il concetto di Adulto di Berne si ritrova nel concetto cognitivista di "mente come elaboratore dell'informazione". Lo stato adulto, nella sua funzione positiva vive oggettivamente la realtà, non drammatizza l'errore e decide in base a ciò che è noto, qualora sia contaminato e non ben funzionante trascura le emozioni ed i valori e non si cura dei rapporti interpersonali. Quindi, quando sono nell'adulto, io uso tutte le mie facoltà intellettuali, so valutare la situazione.

 

 
Dott. Fantasia Roberto, Psicologo Psicoterapeuta a San Severo e Foggia
 

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