Gli psicofarmaci sono farmaci che contengono sostanze psicotrope, in grado di agire sul sistema nervoso. Gli psicofarmaci, vanno usati solo se strettamente necessario, se i sintomi sono gravi e se a prescriverli ci pensa uno Psichiatra, un Neuropsichiatra o un Neurologo di cui si ha fiducia. E' importante la relazione col medico, che deve puntare sulla trasparenza. Gli piscofarmaci sono indispensabili per attenuare i sintomi più disturbanti (deliri, allucinazioni, depressione maggiore, agitazione); possono aiutare, e tanto, la persona che soffre, a recuperare le abilità sociali ma non risolvono le cause del proprio malessere psicologico, per cui vanno sempre associati alla psicoterapia.
In caso di prescrizione, è giusto che la persona venga informata su diagnosi, prognosi e possibili effetti collaterali. Per una buona risposta terapeutica è importante ottenere il consenso del paziente. Se il paziente non aderisce alla terapia secondo modalità, tempi e dosi non avrà ottimi risultati. I pazienti possono commettere vari tipi di errore in relazione all'assunzione di uno schema terapeutico, soprattutto se, come dicevo pocanzi, non si instaura quella fiducia necessaria col medico di riferimento.
Un trattamento psicofarmacologico diventa obbligatorio quando la persona rifiuta ogni trattamento, perchè è in uno stato confusionale che lo rende pericoloso, per sè e per gli altri. Si parla in questo caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).